mercoledì 18 marzo 2009

Apprendimento e memoria I : Tecniche 2. Mappe mentali

Cos'è una mappa mentale? Giusto per avere un'impressione visiva, ecco un esempio.
Ho provato vari metodi di studio: lettura ripetuta, ripetizione ad alta voce, riassunti, schemi lineari, mappe mentali. Nessun dubbio: le mappe mentali sono il più efficace.

In una mappa mentale si disegna al centro il concetto chiave. Intorno ad esso quelli che sono un gradino gerarchico più in basso, in termini di importanza. Piú ci si allontana, più si va nel dettaglio. La mappa deve essere colorata, illustrata e avere un forte impatto visivo. Abbiamo già visto che questo agevola la memorizzazione sfruttando la memoria episodica.

Per costruire il discorso la mappa va letta in senso orario. Trattandosi di una figura complessa, per la memorizzazione si utilizza la tecnica discussa nel post Tecniche 1.

Perchè le mappe mentali sono così potenti? Tony Buzan afferma che il nostro cercello pernsa per mappe mentali. Un'affermazione forse non sostenuta da sufficienti dati, ma intrigante senza dubbio! Vediamo un po':

1. Noi possiamo tenere in mente pochi concetti alla volta, ma possiamo richiamarli in un flusso costante formando una serie di pensieri teoricamente infinita. Ergo non bisogna puntare al ricordare il più possibile - non abbiamo spazio! - ma a concatenare nel modo più efficace possibile i concetti. Ecco perchè a ogni "radiazione" della mappa si sconsiglia di disegnare più di 5-6 branche (guarda un po', numero inferiore al nostro buffer di memoria di lavoro, 6-8). Le mappe servono appunto a concatenare i concetti.

2. Lap(l)aciano sostiene che le mappe aiutano ancor più a comprendere la materia studiata che a memorizzarla. Ha ragione, e il motivo è che costringono lo studente a dare un ordine ai concetti, a raggrupparli e dividerli, insomma a padroneggiarli. Sono impegnative, richiedono sforzo. Che a lungo termine paga.

3. L'ippocampo, struttura centrale per la memoria, secondo alcune ipotesi si é sviluppato originariamente come strumento di navigazione. Se questo è valido per i topi, è vero anche anche che i tassisti di Londra hanno un ippocampo più sviluppato della norma. Ecco perchè organizzare i concetti spazialmente, piuttosto che con lunghi riassunti, aiuta tanto! Mentre la rilettura di un riassunto è sequenziale e di natura puramente verbale, la rilettura di una mappa mentale è una esplorazione spaziale nella quale si trovano anche stimoli verbali. E ripetendola si impara subito a "orientarsi"!

4. Le mappe mentali si prestano non solo allo studio, ma anche agli appunti e alla organizzazione mentale di relazioni, scalette, etc.

Ci sono anche svantaggi, ovvio. Le mappe mentali sono finalizzate a uno scopo: tenere a mente un gruppo di concetti. Quello che non entra nella mappa non ha chances di essere ricordato all'esame. Diversamente, leggendo e rileggendo da diverse fonti ed esaminando criticamente il materiale si guadagna una conoscenza un po' più enciclopedica che può aiutare qualndo all'esame vi chiedono un minuto dettaglio che non avete ritenuto opportuno ripetere. Questo le mappe mentali non ve lo danno. In cambio, guadagnate almeno il 20%-30% del tempo dedicato allo studio!

Concludendo: leggete questo libro e buon divertimento!

1 commento:

Lap(l)aciano ha detto...

La cosa per cui sono poi imparagonabili le mappe mentali è il prendere appunto.

Avrete sicuramente notato che riguardando i propri appunti, a distanza anche di pochi giorni, non è facile ricostruire il pensiero del docente e riaccedere alla propria primitiva comprensione.

Per le mappe mentali non è così: riguardando una mappa mentale fatta bene, si è di solito in grado di ricostruire esattamente a distanza di settimane quello che il docente aveva detto e come noi l'avevamo capito.