martedì 28 aprile 2009

AI e il test di Turing

Non dubito che chi legge conosca il test di Turing; parafrasandolo un po' ingenuamente, esso afferma

Se una macchina è in grado di ingannare l'uomo durante una conversazione, facendogli credere di essere un uomo e non una macchina, allora tale macchina è per definizione intelligente


Per essere più precisi, Alan Turing propose il seguente test per stabilire se una macchina è da considerarsi intelligente: un esaminatore discute con un uomo e una macchina via tastiera; egli pone le domande all'uomo e alla macchina, tentando di distinguere l'uno dall'altra. Se non ci riesce (ovviamente c'è bisogno di più esaminatori, in maniera tale che il risultato sia statisticamente sensato) allora la macchina è dichiarata intelligente.

Sembra una cosa fantascientifica, ed è vero che il test che è usato in Blade Runner per identificare i replicanti sembra una versione modificata del test di Turing.

Eppure, si è più vicini alla sua soluzione di quanto molti non possano pensare: da qualche anno esiste il Premio Loebner che premia il programma per computer in grado di sostenere una conversazione più umana possibile.

L'anno scorso ha vinto Elbot, che è basato su un'idea che io trovo divertente: non cerca di imitare come converserebbe un umano; piuttosto sviluppa un suo stile basato sull'essere un computer.

Provare per credere!

2 commenti:

Bluebeardburns ha detto...

Scusa ma non trovo la differenza con un Baldur's Gate su grande scala... è noiosissimo!

Lap(l)aciano ha detto...

Dai, non essere così severo: mica si ripete!

In realtà, a me da spesso l'impressione di "capire" quello che gli dici.